
Studio Chiriatti and Partners
Professionisti del Successo
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La SAS (Società in Accomandita Semplice) è una forma societaria particolarmente popolare tra gli imprenditori che intendono avvalersi di una struttura snella ed agile. Essa si distingue per il suo modello “ibrido” che combina elementi caratteristici delle società di persone e d capitali, garantendo una notevole flessibilità in termini operativi.
La SAS è composta da due tipologie di soci. I soci accomandatari sono responsabili illimitatamente e solidalmente per le obbligazioni sociali, ovvero rispondono con il loro patrimonio personale in caso di debiti della società. Per quanto riguarda, invece, i soci accomandanti, la loro responsabilità è limitata alla quota di capitale che hanno conferito, e non si estende al patrimonio personale, proprio come nel caso dei soci di una SRL. Anche i costi di costituzione sono generalmente meno onerosi.
La tassazione della SAS si basa sul principio di “trasparenza fiscale”. In altri termini, l’utile della società viene direttamente attribuito ai soci in base alla loro quota di partecipazione. Ad ogni socio è applicata una tassazione personale sui redditi percepiti, che vanno da un minimo del 23% a un massimo del 43%, a seconda della fascia di reddito.
Inoltre, la SAS è tenuta al versamento dell’IRAP (Imposta Regionale sulle Attività Produttive), che ha un’aliquota del 3,9%, calcolata sul valore della produzione netta della società. I soci accomandatari, inoltre, sono obbligati a versare i contributi INPS, in quanto sono considerati come lavoratori autonomi. Gli accomandatari non sono soggetti a tale tipo di obbligo.
Per ridurre la tassazione delle SAS si può ricorrere a strumenti di pianificazione fiscale, variabili da azienda ad azienda sulla base delle proprie esigenze. La trasformazione in SRL, considerata uno strumento accreditato, non è necessariamente la soluzione migliore. Può essere vantaggiosa soltanto se la SAS presenta utili particolarmente elevati ed ha prospettive di crescita particolarmente ambiziose.
In molti casi, però, non risulta necessaria: il riconoscimento di rimborsi per le trasferte o di indennità per il trattamento di fine mandato o, ancora, benefits inseriti nell’ambito di politiche di welfare aziendale possono consentire alla società in accomandita semplice di ridurre la base imponibile e fruire, così, di una tassazione più favorevole.
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