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FISCALITA'

Imposta di registro 2025, di bollo, ipotecaria e catastale: le disposizioni della Riforma Fiscale

Imposta di registro 2025

Imposta di registro 2025, imposta di bollo, imposte ipotecarie e catastali: la Riforma Fiscale prevede alcune importanti novità illustrate nella circolare numero 2/2025 dell’Agenzia delle Entrate. Ecco tutti i dettagli.

  

Imposta di registro 2025: le novità della Riforma

La principale novità introdotta dalla Riforma Fiscale riguarda l’imposta di registro: viene, infatti, introdotta l’autoliquidazione. Anziché essere effettuata dall’Ufficio, infatti, così come disposto dalle precedenti disposizioni, compete direttamente al soggetto obbligato al versamento, tranne nel caso in cui essa riguardi atti giudiziari o atti per i quali è prevista la registrazione a debito.

La Riforma Fiscale ha, inoltre, disciplinato le modalità di controllo sulla regolarità della liquidazione dell’imposta: l’avviso di liquidazione con il corrispondente invito ad effettuare il pagamento è, infatti, inviato entro 60 giorni. Possibile la riduzione della sanzione amministrativa fino ad un terzo a fronte del pagamento di questa somma.

Imposta di registro 2025: novità per cessione d’azienda

Novità sono previste sull’imposta di registro in materia di cessione d’azienda. In questo caso, infatti, si applicheranno le differenti aliquote previste per il trasferimento di singoli beni e diritti, in luogo dell’aliquota unica precedentemente applicata.

Imposta di bollo: possibile la dichiarazione integrativa

Quanto all’imposta di bollo, invece, la principale modifica riguarda la possibilità di correggere errori o omissioni, anche in relazione a dichiarazioni presentate negli anni precedenti in riferimento alle quali non siano ancora scaduti i termini di accertamento. Si potrà presentare, infatti, una dichiarazione integrativa.

Diventano gratuiti i servizi ipotecari e catastali, così come la consultazione telematica catastale.

Come cambiano le sanzioni

Per quanto riguarda le violazioni commesse dal 1 settembre 2024 cambia il quadro sanzionatorio che diviene più favorevole per il contribuente. Ecco le fattispecie nello specifico e le relative sanzioni.

  1. Omissione della richiesta di registrazione degli atti: La sanzione è stata ridotta al 120%, mentre prima variava tra il 120% e il 240%.
  2. Richiesta effettuata con ritardo (fino a 30 giorni): La sanzione è ridotta al 45% (prima variava tra il 60% e il 120%). Inoltre, è stata abrogata la sanzione minima di 200 euro.
  3. Insufficiente dichiarazione di valore: La sanzione è stata abbassata al 70% (prima variava tra il 100% e il 200%).
  4. Occultamento di corrispettivo: La sanzione è stata fissata al 120% della differenza tra l’imposta dovuta e quella già applicata in base al corrispettivo dichiarato, con detrazione dell’importo della sanzione eventualmente irrogata (prima variava dal 120% al 240%).
  5. Omissione della richiesta di trascrizione o delle annotazioni obbligatorie: La sanzione è ridotta all’80% dell’imposta (prima variava dal 100% al 200%). Se il ritardo è inferiore a 30 giorni, la sanzione scende al 45% (prima variava dal 50% al 100%).
  6. Omesso o insufficiente pagamento dell’imposta: La sanzione è fissata all’80% (prima variava dal 100% al 500%).
  7. Omessa o infedele dichiarazione di conguaglio: La sanzione è fissata all’80%, oppure al 45% in caso di ritardo non superiore a 30 giorni.

Sei un imprenditore e vuoi conoscere maggiori informazioni sulle novità della riforma fiscale sulle imposte di bollo, di registro, ipotecarie e catastali? Contattaci per maggiori informazioni.

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